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venerdì 14 novembre 2014

Core skills and life skills - Le skill trasversali

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Ciao a tutti!

Questo è il primo post di Quality for Yourself. Del proposito di QfY parleremo nelle prossime settimane, poiché non ci piacciono introduzioni prolisse e autoreferenziali.

Partiamo da un punto: con Quality for Yourself riteniamo che applicando i principi della qualità e del miglioramento continuo alla nostre vite, la gestione delle emozioni, dei conflitti, delle proprie abilità, ogni sfera della nostra vita (lavorativa, creativa, relazionale, affettiva, personale, pubblica, privata) ne possa trarre giovamento e creare un circolo virtuoso che ci porti a dare il meglio di noi a tutto tondo.



Cominciamo dunque da quello che ritengo un concetto fondamentale, che trova attuazione diretta nel mondo del lavoro ma si estende facilmente agli altri ambiti:

distinguiamo le skill tecniche dalle skill trasversali, dette anche life skills o core skills e per farlo ci facciamo aiutare da un bellissimo video realizzato da ILENOLIUKGO in italiano per spiegare ai giovani il concetto.



Build up your skills from ILENOLIUKGO on Vimeo for associazione no-profit Junior Achievement Italia. Skill


L'importanza delle skill trasversali

Avete visto il video? Io lo trovo molto concreto, sintetico e utile.

Ma per capire l'importanza delle life skill faccio un esempio che concerne il mio ambito lavorativo, il settore Information Technology: ipotizziamo che il signor XY sia il miglior programmatore Java del mondo e che io abbia proprio bisogno di un programmatore Java (skill tecnica).

Ipotizziamo anche che però dovrà integrarsi e collaborare con un'azienda informatica estera.

Se fosse il miglior programmatore del mondo ma sapesse parlare solo portoghese sarebbe un problema..
Sa parlare inglese fluentemente?
Se non sapesse parlare inglese, sarebbe un gran bel problema!

Deve essere in grado di fare team con persone che collaborano a distanza, servono diverse skill:

- Sa lavorare in gruppo / fare team? Se è un hacker solitario e scontroso, probabilmente non è la persona che fa per me! Mi serve qualcuno assertivo e capace di coordinarsi!

- Sa rispettare le priorità e i tempi che gli vengono assegnate, gestire da solo i propri task e il proprio tempo, capire quali attività sono bloccanti e precedono altre in modo che eventuali ritardi non tengano bloccate altre risorse? Una persona che lavora in gruppo deve contemporaneamente saper gestire il proprio tempo e saperlo gestire in funzione delle attività altrui.

- è preciso? Ha metodo? ad esempio nel mondo dell'IT è molto importante che la persona documenti e tenga traccia del proprio lavoro in modo comprensibile agli altri. Se infatti apportasse modifiche di sua iniziativa magari avvisando gli altri solo in maniera generica potrebbe causare problemi dati dalla concomitanza di più fattori. Se è un ottimo cuoco, è bene che sia ordinato e non lasci coltelli dappertutto e la cucina sporca! Se è uno studente, un ricercatore o anche un semplice impiegato, è bene che non lasci centinaia di fogli sparsi con appunti sulla scrivania perdendo ore ed ore a ritrovarli o addirittura perdendoli, vanificando il tempo e lo sforzo fatti per scriverli!

- Sa reggere temporanee situazioni di stress? Succederà prima o poi che qualcosa vada storto o in errore o richieda più tempo del previsto. L'abilità richiesta in questo riguarda tutto il team, in realtà, ma è fondamentale che la persona in autonomia non esploda, o fugga, o dia in escandescenze. Oltre ad aumentare ulteriormente il proprio stress e quello del team, aumentando i tempi per risolvere il problema, dà un'immagine negativa di sé e di chi rappresenta. Un cuoco che urla e sbraita, un manager che aggredisce verbalmente, un magazziniere che pianta in asso i suoi colleghi in un momento problematico di certo non danno una buona impressione non solo ai suoi diretti collaboratori ma anche a chi assiste alla scena, siano essi clienti o fornitori o altri lavoratori.

Inizia ad essere più chiaro adesso? Mi son dilungato anche troppo, ma valeva la pena spiegare adeguatamente.

Ma quindi, per essere pratici, quali sono queste life skill?

Principali skill trasversali

Dipendono dal tipo di lavoro o progetto, ma averne molte è sempre qualcosa di positivo. Ne elenco alcune, per darvi un'idea:

  • Abilità comunicative: saper essere assertivi, saper fare critiche costruttive, saper stringere nuove relazioni e potenziali collaborazioni, saper lavorare in team, saper coinvolgere il team;
  • Abilità di carattere scientifico non concernenti il nostro lavoro: aver pratica con la matematica, saper utilizzare dispositivi tecnologici;
  • Abilità di carattere umanistico non concernenti il nostro lavoro: avere cultura, saper ampliare la propria conoscenza ed essere "interdisciplinari", avere interessi extraprofessionali;
  • Abilità di problem solving: saper affrontare un problema, analizzarlo, comprenderlo, sintetizzarlo, trovare soluzioni, pensare tramite logica laterale;
  • Abilità creative: saper prendere parte a un processo creativo sia individuale che collettivo, avere idee, fantasia, iniziativa, essere innovativi, saper convogliare il flusso creativo in nuovi progetti, essere propositivi;
  • Abilità psico-fisiche: fare sport, fare attività che esercitano la mente, la memoria, che portano all'equilibrio psico-fisico: "mens sana in corpore sano"; stare in salute aiuta a pensare meglio, a sentirsi meglio, ad essere proficui, saper bilanciare l'essere utili agli altri e la propria crescita fisica, intellettiva, spirituale.

Prossimamente...

Nei prossimi post vedremo come coltivare skill tecniche e life skill contemporaneamente e dunque parleremo del mantenimento delle skill, miglioramento delle skill, visualizzazione e rappresentazione grafica delle skill, alcune tecniche e metodi per prendere consapevolezza delle nostre abilità, modi per individuare quali nuove abilità vale la pena acquisire e quali invece possono aspettare.

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